Il genio di Da Vinci: E se il celebre maestro avesse costruito una macchina del tempo? — La quarta dimensione di Valentina del Re
Titolo: La quarta dimensione
Autore: Valentina del Re
Trama: In seguito alla caduta di un leggendario meteorite presso Tenochtitlàn, un erudito e scienziato azteco si serve del misterioso minerale estratto per realizzare due oggetti dalle capacità spaventose: il Padrone del Tempo ed il Cuore della Roccia.
Rinchiusi in un cofanetto insieme ad alcuni enigmatici scritti, i manufatti viaggiano fino a raggiungere Amboise, ultima dimora del maestro Leonardo Da Vinci, che li riceve in dono da re Francesco I di Valois.
In epoca moderna, la scoperta di un misterioso macchinario realizzato dal genio italiano dà avvio ad una serie di sconcertanti vicende. Il furto dell'invenzione di Leonardo, infatti, precede la sparizione di numerosi scienziati, archeologi, studiosi ed altre innocenti vittime, ed attira l'attenzione della CIA, che decide di indagare.
La pericolosità della situazione porta all'ingaggio dell'affascinante ed audace ex agente Jane Barrett e all'inizio di un incredibile viaggio attraverso la quarta dimensione: il tempo.
Pagine: 267
Casa Editrice: Amazon
Prezzo: € 11,51
«Non tutti sono uguali solo perché hanno la pelle dello stesso colore o appartengono ad un certo popolo. E poi, infondo, ci assomigliamo un po' tutti, dovunque viviamo e comunque siamo: C'è del buono e del cattivo in ognuno di noi, la differenza sta solo nel decidere a quale delle due dare ascolto.»
Quanti di voi hanno sognato almeno una volta di poter
viaggiare nel tempo? Rivivere un particolare evento che tanto avevamo amato ed
apprezzato?
Gli amanti dell’arte potrebbe invece dirsi più entusiasti di
ritrovarsi faccia a faccia con scultori e pittori, ed ammetto che in parte
anche non disdegnerei questa avventura. Riuscite ad immaginare di ritrovarvi
nella medesima stanza con Botticelli o Leonardo da Vinci e discutere delle loro
opere e poterle studiare ed osservato sin dalla loro creazione?
Ed è proprio su quest’ultimo argomento che, per un attimo,
voglio soffermarmi, ed in particolare voglio parlarvi di Leonardo da Vinci e
del suo immenso genio. Chi non ha mai sentito nominare le sue celebri opere?
Ma non è della sua arte che, tuttavia, voglio parlarvi oggi,
ma di un libro che prende spunto da quello che era il suo immenso genio e ne
racconta una storia che, chiaramente, di distacca dalla realtà.
Stiamo parlando de “La Quarta Dimensione” di Valentina del
Re. Partiamo innanzitutto dalla trama di questo libro, per poi spiegarvene
meglio quelle che sono state le mie impressioni a riguardo: Sappiamo infatti
che dai resti dello schianto di un meteorite, la parte centrale è ciò che, non
solo si è salvato, ma ha aiutato Leonardo nella creazione di un macchinario che
permette i viaggi nel tempo.
La storia si apre immediatamente con quelli che sono i
fatti: Delle persone sono scomparse ed è la CIA ad occuparsi di questo caso. E,
per farlo, viene chiamata e mandata in campo l’ormai ex agente Jane Barrett.
Inizialmente la caratterizzazione di Jane non mi aveva
pienamente colpita: Immediatamente vediamo un personaggio che potremmo definire
“over powered” e che non si fa problemi ad affrontare più guardie da sola ed
uscirne vincitrice, senza rimuginarci troppo su riesce a comprendere quali
siano i corretti fili da tagliare, o in pochi istanti ottiene un deltaplano da
un telo.
Davanti all’occhio del lettore Jane non sembra avere
debolezze, e credo che questa possa rivelarsi un’arma a doppio taglio: Una
caratterizzazione che può piacere, così come può non farlo.
Personalmente, ad esempio, non sono riuscita ad apprezzarla
a pieno.
Ad ogni modo, come già detto, Jane è colei che viene “mandata”
(=o meglio si offre volontaria per farlo) per recuperare gli uomini scomparsi
che scopriamo essere stati mandati all’interno della macchina del tempo e
dunque dispersi nel tempo e nello spazio.
Nonostante tutto la descrizione dettagliata non rischia di risultare noiosa o disturbante, in quanto l’autrice è stata pienamente capace di rendere il tutto quanto più scorrevole possibile.
Altra nota dolente è stata per me la conclusione.
Chiaramente non starò qui a spiegarvi cosa accade, ma c’è stato un momento –dettato da una sorta di “pozione” magica, che ha, ai miei occhi, rovinato un po’ l’atmosfera quasi reale che si era creata. Comprendo il tentativo da parte dell’autrice di non voler lasciare indietro nulla, tuttavia credo che in questo caso il “sacrificio” sarebbe stato una ben più degna conclusione, per quanto possa magari rivelarsi triste o dolorosa.
Ci sono stati inoltre, tra un epoca ed un’altra, momenti di buio: I nostri protagonisti trovavano la macchina del tempo ed a quel punto, nel capitolo successivo, avevano già affrontato il viaggio.
Anche qui tuttavia ne comprendo le ragioni: Dopo aver menzionato il ritrovamento e l’utilizzo una volta, riscrivere costantemente questa parte sarebbe potuto sembrare noioso al lettore, nell’ultima parte, tuttavia, credo che sarebbe stato non poco apprezzato.
In conclusione, se vi piacciono i viaggi nel tempo e credete che questo genere possa piacervi, io mi sento di consigliarvelo. Non è una lettura che impiegherà molto del vostro tempo e credo che possa addirittura rivelarsi piacevole.
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