Giorno 1
Un’amica
qualche settimana fa mi ha consigliato di scrivere un blog.
Un blog in
cui nessuno mi conosce ed io posso sfogarmi liberamente, senza la paura di
ferire altre persone con i miei pensieri che mirano ad essere tutt’altro che
frecciatine.
Sono sempre
stata una persona che ha sempre sentito il bisogno di tirare fuori le cose, ed
ora più che mai sento ancora quel bisogno.
Continuo a
guardarmi allo specchio e a constatare quanto io sia diversa.
Mi rendo
perfettamente conto di essere più magra, più spenta, più insicura. Più ferita.
Mi rendo
perfettamente conto di essere tornata ad essere la persona insicura che ero ai
tempi delle scuole superiori, quella che le persone scansavano senza porsi
alcun dubbio, quella che “sabato sera usciamo” ed alle mie chiamate mettevano
giù e non rispondevo, per poi uscire tra di loro.
Sono tornata
la persona insicura che ero un tempo, e questo mi distrugge.
Come si fa a
superare la rottura di un’amicizia?
Come si
supera l’ennesima consapevolezza di non essere abbastanza per quella persona
per cui avresti attraversato il mondo?
È difficile
vedere in una persona un porto sicuro e rendersi poi conto che tu, per quella
persona, non sei nient’altro che una barca tra tante. Credevi di essere quella
che gli altri chiamerebbero migliore amica, credevi di essere, almeno una volta
nella vita, speciale per qualcuno –ma era solo un’illusione, ed ora sei
costretta a venire a patti con la realtà che, senza neanche avvisarti, ti si
schianta in faccia.
Perché è
sempre così difficile mettere un punto? Perché mi sento così in errore a dire a
me stessa che ho lottato abbastanza e che, per me stessa, devo smetterla di
aggrapparmi a quei ricordi che non fanno nient’altro che male?
Perché, per una volta nella mia vita, non posso essere quella che viene
rincorsa ma “abbandonata” senza alcun pensiero?
Posso
ammettere di aver sbagliato, posso ammettere e prendermi la responsabilità dei
miei errori, ma sono davvero così marcia da essere messa da parte senza alcun
rimorso? La mia amicizia è davvero qualcosa di cui è così facile fare a meno?
Qualcosa che puoi mettere da parte senza che ti manchi? Qualcosa che, per
quanto io mi sforzi di riparare un ponte, è meglio lasciare traballante e
abbandonato?
Mi sento quasi una stupida a scrivere queste parole, ma scrivere, un tempo, mi
aiutava a tirare fuori tutte quelle spine che avevo dentro, e sento il bisogno di tornare a brillare, come un diamante
perché, come canta qualcuno, per qualcuno
vali e sei il diamante più raro.
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